Considerato uno dei castelli più famosi e romantici della Valle della Loira, il castello di Chenonceau è una della massime testimonianze della raffinatezza e dell’eleganza del Rinascimento, grazie alla ricchezza delle decorazioni, degli arredi ma soprattutto dei suoi giardini. E non è un caso.
Viene spesso chiamato il castello delle donne dal momento che venne realizzato, progettato e ampliato da una serie di donne straordinarie e fuori dal comune come Katherine Briçonnet, Diane de Poitiers, Caterina de’ Medici e Madame Dupin, che lo hanno amato e preservato dai conflitti e dalle guerre.
Ogni angolo del castello riflette l’impronta femminile, con la sua leggiadria ed eleganza. Sono soprattutto i giardini a renderlo così particolare: la parte realizzata da Diane de Poitiers, custodisce una fontana che spruzza un getto d’acqua alto sei metri, mentre quella curata da Caterina dè Medici vanta una superficie di 5.500 kmq, un labirinto di oltre un ettaro e un orto botanico.
Conosciuto con il nome di il “castello delle dame”, la storia di Chenonceau è indissolubilmente legata a quella delle straordinarie figure femminili che hanno abitato questa elegante dimora, lasciando ognuna la sua tipica impronta.
La prima donna del castello fu Katherine Bricconet, moglie di Thomas Bohier, segretario delle finanze di re Francesco I. Fu proprio la signora del castello a dare vita alla raffinata fisionomia del castello in stile veneziano, facendo demolire l’originaria fortezza medievale. Inoltre Katherine iniziò la costruzione dei primi giardini.
A seguire ci fu Diana di Poitiers, la favorita del re Enrico II: forte della sua posizione di potere, Diana fece realizzare giardini spettacolari e costruì il celebre ponte che attraversa il fiume Cher, dando così al castello la sua forma sofisticata.
La grande protagonista della dimora è stata sicuramente Caterina de’ Medici: rimasta vedova del re, allontana immediatamente la rivale Diana e fa costruire la galleria a due piani dove, durante la sua reggenza, organizza feste sontuose. Nel frattempo istruisce il futuro re Enrico III.
Alla morte di suo marito, il re Enrico III, Luisa di Lorena porterà il lutto in bianco, indossando solo abiti candidi, secondo l’etichetta della corte. Vedova e senza averi, la regina morganatica (ovvero senza titoli e senza privilegi), trascorrerà le sue giornate leggendo e pregando. Fu l’unica donna a non apportare migliorie al castello, chiusa in una bolla di lutto e dolore. La sua morte segna la fine della storia reale a Chenonceau.
Seguì Louise Dupin, che rappresenta fiera e indipendente, il nuovo Secolo dei Lumi. Louise riprende in mano il castello, trasformandolo in un salotto brillante, frequentato da filosofi del calibro di Montesquieu, Voltaire o Rousseau. Sarà lei a difendere il castello dalla scure della Rivoluzione.
Nuova epoca, nuova padrona. Appartenente alla borghesia industriale, Marguerite Pelouze decide di far diventare la tenuta lo specchio del suo successo: dopo aver speso una fortuna per restaurarlo, finirà in miseria.
Infine arriva Simone Menier, capo infermiera: sarà lei che amministrerà l’ospedale installato nelle due gallerie del castello, dove saranno curati più di 2000 feriti di guerra fino al 1918.
Il castello di Chenonceau è un colpo d’occhio spettacolare che lascia senza fiato i visitatori: il bianco accecante della pietra si contrappone agli scuri e aguzzi tetti neri di ardesia.
La costruzione, sinuosa ed elegante, sembra galleggiare sull’acqua: infatti le sue fondamenta si trovano nelle profondità del fiume Cher, creando magnifici riflessi e dando vita a un panorama eccezionale.
La visita della tenuta inizia proprio dai giardini: immensi, fantasiosi, curati, idilliaci, ognuno dei quali riflette il carattere, la storia e la personalità della persona che li ha progettati e commissionati.
Passeggiare in questi giardini in primavera e in estate è un vero tripudio per gli occhi: sarete immersi in geometrie impreziosite di colore, uno splendore di rose differenti. Vi attendono oltre 40.000 piante da fiori coltivate e distribuite sui 70 ettari del parco.
A differenza delle altre porzioni della tenuta, questi giardini sono rialzati da un basamento, per evitare che si allaghino durante la piena del fiume Cher.
Sono realizzati nello stile tradizionale francese, basati quindi sulla simmetria e sulle decorazioni ricercate. I giardini sono impreziositi da statue e dalla presenza di giochi d’acqua e grandiose prospettive. Hanno una forma rettangolare, formata da 8 spicchi triangolari: al centro svetta una fontana dal getto poderoso, alto diversi metri.
I giardini all’italiana di Caterina sono sicuramente i più fantasiosi e i più creativi. Posizionati su una terrazza direttamente affacciata sul fiume Cher, i giardini si sviluppano intorno a una vasca circolare con vialetti decorati da rose di ogni varietà e cespugli di lavanda. Più intimo e raccolto, il giardino di Caterina è l’immagine dell’eleganza: i viali che si affacciano sull’acqua e sul parco permettono di scoprire una veduta magnifica sulla facciata ovest del castello.
Sempre di Caterina l’ideazione di un magnifico labirinto italiano, realizzato con 2000 piante di tasso e circondato dal piccolo giardino delle Cariatidi.
L’orto dei fiori è un luogo silenzioso e bucolico, organizzato in dodici riquadri delimitati da meli e rose ad alberello. Una decina di giardinieri coltiva un centinaio di varietà di fiori, necessari per la decorazione floreale del castello, oltre 400 specie di rose. Infatti ogni giorno, ogni stanza della dimora viene abbellita con composizioni di fiori freschi.
Vengono prodotte anche verdure e fiori straordinari ,come le tuberose e gli agapanti. Un vero paradiso per gli amanti delle piante. In prossimità dell’orto, si trova anche il Parco degli Asini.
La fattoria è un magnifico complesso di edifici del XVI secolo: ospita le scuderie di Caterina de’ Medici.
All’interno si trova la Galleria delle Carrozze e Veicoli da tiro, ricavata nella grande stalla della fattoria: potrete ammirare una vasta collezione di veicoli trainati da cavalli ad uso nobile o agricolo. Alcuni mezzi sono squisitamente francesi come il Tonneau, altri di origine inglese come il Tilbury o il Break. Una testimonianza preziosa di un passato non troppo lontano.
Il castello è formato da una pianta quadrata su quattro livelli: ogni piano presenta un corridoio centrale che fornisce l’accesso alle varie stanze.
All’interno delle diverse sale troverete esposti numerosi capolavori di Murillo, Tintoretto, Nicolas Poussin, François Clouet, Correggio, Rubens, oltre a una vasta collezione di arazzi, mobili, quadri e oggetti d’epoca.
Da non perdere gli alloggi delle dame di Chenonceau: la camera di Caterina de ‘Medici, la camera di Diana di Poitiers, la camera delle Cinque Regine, la camera di Charles de Vendome, in cui troneggiano grandi camini, maestosi letti a baldacchino e meravigliosi arazzi. Diversa da tutte le altre la camera di Luisa di Lorena: una stanza molto cupa, inconfondibile con le sue pareti nere, decorate con i simboli del lutto. Infatti alla morte del marito Enrico III, la donna trasformò il castello in un luogo devoto al dolore e alla reclusione.
Bellissime anche le cucine, che si trovano nei basamenti dei primi due piloni del ponte: si allagavano ogni volta che il fiume andava in piena. Potrete ammirare tutti gli strumenti e gli oggetti dell’epoca, i grandi camini usati per cucinare, gli utensili utilizzati per la preparazione dei pasti, la macelleria, la dispensa e gli attracchi per scaricare le vivande.
Questa meraviglia architettonica venne ideata e voluta da Caterina de Medici, che qui organizzava le cerimonie e le feste in onore del figlio Enrico III. Questa immensa passerella è lunga ben 60 metri, larga 6 e illuminata da 18 finestre che si affacciano sulle acque del fiume Cher, regalando una vista incantevole.
Con il suo pavimento a scacchiera in tufo e ardesia, le luminose pareti bianche, decorate con le effigi di personaggi storici, la galleria riflette il carattere gioioso della padrona di casa.
Sul lato ovest del cortile si trova la Galleria delle Cupole, un edificio secondario che ospita due ambienti davvero interessanti. Da una parte visiterete la Spezieria: Caterina de Medici, grande appassionata di erbe, spezie e veleni, era solita raccogliere piante officinali. Volle quindi creare una vasta collezione di erbe, custodite in meravigliosi vasi da farmacia.
Accanto si trova l’Infermeria, una fedele ricostruzione dell’ospedale militare che era stato collocato nella Galleria de Medici durante la Prima Guerra Mondiale, per guarire i feriti del conflitto. Infatti la Galleria Medici riusciva a contenere 120 posti letto. Al piano inferiore, invece, era stata allestita una sala operatoria, che vantava uno dei primi apparecchi radiografici dell’epoca.
Affacciata sui giardini e destinata in origine a proteggere dal freddo gli aranci ed i limoni durante l’inverno, l’Orangerie è oggi un ristorante gastronomico insignito di una stella Michelin. La grande cucina e la raffinatezza a tavola sono una tradizione coltivata nei secoli al castello di Chenonceau, dove si svolgevano grandi feste sontuose.
Il matrimonio fra Enrico II e Caterina de’ Medici fu anche un sodalizio tra la gastronomia francese e la cucina italiana. Qui al castello si seguiva, con secoli di anticipo, la moderna tendenza di consumare prodotti locali, seguendo il ritmo delle stagioni, di prediligere tutto quello che veniva coltivato in loco, piuttosto che le squisitezze provenienti da paesi lontani.
Il castello è aperto tutti i giorni dell’anno, con orari che variano in base alle stagioni. Il castello e il negozio rimangono accessibili 30 minuti dopo la chiusura della biglietteria.
La visita del castello è libera: si può effettuare utilizzando una brochure oppure un’audioguida disponibile in 11 lingue.
I giardini sono compresi nel biglietto e sono particolarmente suggestivi nei mesi primaverili, quando la fioritura del giardino delle rose è al suo massimo splendore.
Se oltre al castello di Chenonceau intendete visitare altri castelli della Loira, potreste trovare conveniente un biglietto combinato che offre uno scontro sul prezzo complessivo.
Biglietto combinato Chenonceau + ChambordNon esistono visite guidate ufficiali del castello ma potete scaricarvi gratuitamente l’applicazione per cellulari Découvrir Chenonceau: questo strumento vi sarà molto utile per scoprire ogni angolo del castello, conoscere la sua storia e prepararvi alla sua visita.
Il Castello di Chenonceau si trova nella provincia della Turenna e può essere raggiunto facilmente da Parigi: molti turisti visitano il castello insieme a un soggiorno nella capitale francese.
Chenonceaux dista solamente 214 km da Parigi e a 34 km da Tours, la cittadina più vicina. Per raggiungere il castello dalla capitale francese occorrono circa 2 ore di autostrada A10, con uscita a Blois o Amboise.
Chi preferisce spostarsi con i mezzi pubblici, può raggiungere il castello di Chenonceaux comodamente in treno da Parigi con due opzioni: ci vuole 1 ora e 40 minuti di treno TGV, il treno ad alta velocità, dalla stazione dell’aeroporto Parigi Charles de Gaulle a quella di St. Pierre des Corps, oppure 1 ora di treno TGV dalla stazione Parigi Montparnasse sempre fino a St. Pierre des Corps.
Una volta arrivati a St. Pierre des Corps occorre cambiare e prendere un treno regionale, che in 25 minuti vi porterà direttamente alla stazione di Chenonceaux, ubicata a 200 metri a piedi dalla biglietteria del castello.
Il castello di Chenonceau si trova sul fiume Le Cher ed è circondato da un incantevole paesaggio bucolico e una serie di deliziosi villaggi.
La scelta degli alloggi si amplia in un raggio di 15 km: potrete spaziare da hotel di charme ricavati in strutture d’epoca confortevoli ed eleganti a B&B gestiti da persone del posto, accoglienti e attente ad ogni vostra esigenza.
Che tempo fa a Castello di Chenonceau? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Castello di Chenonceau nei prossimi giorni.
Il castello di Chenonceau si trova nel villaggio di Chenonceaux: dista solamente 2 ore di auto da Parigi e 40 minuti da Tours.