L’Hotel Salé, un grande ed elegante palazzo del XVII secolo, ospita il Museo Picasso.
Il museo ripercorre, attraverso le opere raccolte, tutto il percorso artistico di Pablo Picasso compresi i periodi blu, rosa e cubisti: 5000 opere divise fra dipinti, ceramiche, sculture e incisioni.
La collezione è organizzata in ordine cronologico ma vi avvisiamo che spesso alcune opere vengono prestate per mostre itineranti in giro per l’Europa.
Questa magnifica raccolta venne donata allo stato francese dalla figlia del grande artista come pagamento delle cospicue tasse di successione. Infatti in Francia esiste una legge che consente agli eredi di pagare le tasse di successione con opere d’arte anziché con il denaro, in quanto che l’arte è considerata un fattore fondamentale per lo sviluppo culturale del paese. Questa forma di pagamento è chiamata “dation”.
Questo meraviglioso museo dedicato a Pablo Picasso, è stato realizzato all’interno dell’Hôtel Salé, un elegante palazzo nobiliare nel quartiere del Marais. Si tratta di un hôtel particulier, una precisa tipologia di costruzione francese che possiede le medesime caratteristiche di una villa a più piani, ma nel cuore della città.
Questo palazzo signorile fu edificato tra il 1656 e il 1659 da Pierre Aubert de Fontenay, ricco finanziere originario di Tours nella Valle della Loira, grazie al progetto del giovane architetto Jean Boullier. Pierre Aubert, consigliere e segretario del re, divenne in seguito un esattore reale della tassa sul sale: la sua posizione decretò il soprannome di questa meravigliosa villa, meglio conosciuta come Hotel Salé.
Nel 1976 l’architetto Roland Simounet fu scelto per realizzare, all’interno di questo palazzo storico restaurato, un museo che riunisse il mondo di Pablo Picasso attraverso un’armonia di arte e architettura.
Il Museo Picasso custodisce più di 5000 opere di Pablo Picasso, una collezione unica al mondo, per qualità, varietà e diversità. Infatti, oltre alla produzione pittorica del genio indiscusso dell’arte del XX secolo, il museo offre la possibilità di ammirare anche sculture e incisioni e di conoscere il suo mondo creativo attraverso schizzi, studi, bozzetti, fotografie, libri illustrati e film.
A questa raccolta immensa si aggiunge la sua collezione personale di opere incredibili provenienti da altri continenti come le maschere africane e oceaniche, insieme a tele di grandi artisti come Corot, Cézanne, Gauguin, Matisse, , Renoir, Braque, Modigliani, Miro, Degas, De Chirico e Giacometti.
Se avete poco tempo a disposizione, abbiamo raccolto per voi le opere da non perdere.
In una doppia atmosfera di ascesa sociale e nuova vita familiare, Picasso dipinge il ritratto del figlio, travestito da Arlecchino. La figura dell’Arlecchino, derivata dal genere teatrale italiano della Commedia dell’Arte, gli permette di rappresentare un individuo poliedrico e dalla personalità complessa.
Infatti Arlecchino, vestito con il suo costume sfaccettato, era per vari artisti degli anni ’20, un personaggio ideale per spiegare potenziali variazioni di umore o stati psicologici.
Tra maggio e agosto del 1906 Picasso soggiornò a Gósol, un paesino dell’Alta Catalogna, accessibile solo a dorso di mulo. Un singolare incontro avviene allora tra la sua opera e il grandioso paesaggio di questa regione senza età, preservata dalla modernità industriale.
Le opere prodotte durante questo soggiorno sono al crocevia di due mondi e segnano un passaggio senza ritorno. Questa delicata rappresentazione è intrisa della malinconia ocra delle grandi peregrinazioni circensi, di cui qui rimane il motivo troncato del tamburo, vestigia simbolica dell’era degli acrobati.
Presentando un primo piano dei volti dei due personaggi, la materia pittorica bianco panna attraversata da linee nere impiglia le due teste e conferisce a questo “bacio” una forte connotazione sessuale. Tuttavia, gli occhi neri e densi, comuni a Picasso, sono vuoti e non si guardano, e se la donna sembra sdraiata, l’uomo viene posto in posizione verticale.
La fusione di linee plastiche, aggrovigliate, riferite all’unione sessuale e al godimento, va di pari passo con una grande tensione: Picasso coglie il punto ultimo del bacio, l’apice prima della separazione dei corpi.
Nell’estate del 1922 Picasso e la sua famiglia trascorrono un periodo a Dinard, una località balneare alla moda, riconosciuta per i suoi stabilimenti sportivi e terapeutici. Grazie al suo microclima particolarmente mite, vi si accalcavano ricchi aristocratici per praticare varie attività: vi si praticavano bagni, campi da golf, tennis e altre attività ricreative, in un’atmosfera fatta di riposo e mondanità.
E’ proprio in questo ambiente stimolante che Picasso creerà una delle opere più emblematiche della sua vita, in un periodo di ritorno all’antico e al manierismo.
Il Museo Picasso si trova nel cuore del quartiere Marais e si può raggiungere con i mezzi pubblici.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.